05/02/16

Efficienza energetica: non sopravvalutiamo troppo le biomasse

di Ing. Andrea Rattacaso - Versione 1.0 ?

Negli ultimi anni si sta spingendo molto sull'utilizzo delle biomasse, forse anche troppo, sia nei micro impianti che nei grossi impianti industriali. Manca però ancora quella consapevolezza che, se facciamo diventare la biomassa un nuovo petrolio, rischiamo di mettere in seria crisi l'ambiente in cui viviamo.


Io, come molti che se ne stanno rendendo conto, sono convintissimo che le energie rinnovabili siano l'unica via per un futuro energetico sostenibile.

L'uomo però, per ovvi motivi commerciali e capitalistici, si ostina ancora a puntare su ciò che è maggiormente controllabile piuttosto che su ciò che può essere disponibile per tutti.

Mi riferisco all'uso dei biocombustibili (biodiesel, etanolo, ecc...).
In passato il petrolio, il gas, la legna, il carbone sono stati l'unica fonte di energia efficiente. Recentemente invece l'uomo è stato capace di produrre energia con ogni fonte di carbonio immaginabile: escrementi, embrioni animali, scarti vegetali, scarti alimentari, ecc...

Adesso, per aiutarti a capire meglio, è necessario che ti dia delle definizioni.


  • Per biomassa si intende la massa di tutti gli organismi viventi del pianeta;
  • Ogni organismo vivente, per definizione, è composto da carbonio e idrogeno.
  • Il carbonio, mediante un'ossidazione, genera una reazione chiamata combustione, che genera energia.

Potenzialmente quindi ogni materia organica del pianeta, opportunamente trasformata, può diventare un combustibile.

Il problema però è sempre lo stesso:
Non possiamo puntare ad un consumo di energia illimitato con delle fonti limitate.
Ed in più, a causa del II° Principio della termodinamica:
Ogni fonte di energia, in un sistema chiuso, tende a degradarsi nel tempo.
Ogni combustibile a base di carbonio con il tempo tende a trasformarsi in materia inutilizzabile, ossia in anidride carbonica. Fortunatamente il pianeta terra non è un sistema chiuso, ma permette il passaggio dei raggi solari.

Infatti, solo grazie all'energia del sole, può attivarsi nei vegetali la reazione di fotosintesi clorofilliana:
In questo modo una pianta ottiene dall'anidride carbonica lo zucchero, ossia il materiale organico necessario per svilupparsi e diventare albero, frutta, fiore, ecc... Alimenti vegetali che consentiranno la sopravvivenza di altri animali, i quali potranno essere mangiati da altri animali ancora.

Inoltre, sempre mediante la fotosintesi clorofilliana, si libera ossigeno nell'atmosfera, in modo da poter consentire la respirazione a tutti gli esseri viventi.

A questo punto capirai che usare gli scarti organici come fonte di energia non è sempre una gran cosa.

I guai sono cominciati quando qualche genio ha avuto l'idea di creare dei campi di coltivazioni dediti esclusivamente alla produzione di biocombustibili (olio di palma in primis). Questo ha portato a diversi danni:
  • diminuzione della superficie coltivabile ad uso alimentare;
  • aumento del prezzo degli alimenti vegetali;
  • aumento del prezzo degli alimenti animali, visto che si alimentano di vegetali;
  • diminuzione della biodiversità, per favorire le specie di piante che meglio si prestano ad esser trasformate in combustibile (olio di palma, alghe, ecc...).
L'uso dei biocombustibili non è perciò una fonte rinnovabile su cui fare affidamento per avere energia continua nel tempo, nel modo più assoluto.

Il carbonio ha un ciclo naturale con dei tempi che vanno rispettati: non possiamo modificare coltivazioni e tempi di crescita solo per i nostri CONTINUI fabbisogni energetici.
I biocombustibili possono solo essere utili per ottimizzare il ciclo naturale del carbonio, sfruttando ciò che viene scartato.
È impensabile un loro uso massiccio per alimentare, ad esempio, tutte le automobili del pianeta; andremo incontro ad una crisi alimentare senza precedenti.

Riciclare il carbonio è un dovere di tutti: nulla deve essere sprecato soprattutto di questi tempi. Ma guardatevi bene dall'incentivare, incoraggiare, promuovere o utilizzare in modo massiccio qualsiasi biocombustibile.
Solo quando il biocombustibile è il prodotto di uno scarto inutilizzabile, allora diventa qualcosa di energeticamente conveniente.
Se vogliamo essere energeticamente liberi dobbiamo soprattutto liberarci dall'uso del carbonio:
  • imparando a ridurre il nostro impatto ambientale;
  • puntando all'energia solare;
  • migliorando la sinergia tra tutte le energie rinnovabili del pianeta.
Nessuna fonte rinnovabile, neppure il sole, può soddisfare un fabbisogno di energia troppo elevato e continuo nel tempo.
Però, se impariamo ad utilizzare le fonti rinnovabili in contemporanea (cogenerazione e trigenerazione) e se abbassiamo tutti il nostro tenore di vita, possiamo mettere in piedi un sistema energetico sostenibile per l'ambiente e per la società umana.

Alla prossima.



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