05/08/17

Impianti frigoriferi ad anidride carbonica: la prevenzione degli infortuni

Ing. Andrea Rattacaso - Versione 1.1 ?

La progressiva sostituzione dei gas fluorurati per la refrigerazione sta introducendo l'uso di nuovi materiali e fluidi. E con le novità arrivano anche nuovi rischi, che vanno valutati, per la tua sicurezza in azienda.

Con l'eliminazione progressiva dei refrigeranti fluorurati (f-gas), si presuppone che l'uso dei refrigeranti alternativi diventerà sempre più una realtà diffusa.

Uno dei gas refrigeranti alternativi più ecologici e che meglio si prestano alla sostituzione degli f-gas è l'anidride carbonica (CO2), un gas che ha un ciclo termodinamico particolare denominato "critico" (con le varianti "sub" o "trans") .

L'uso di questo gas necessità di una maggiore attenzione poiché che le pressioni in gioco sono molto elevate e, con una tale condizione, presenta proprietà fisico-chimiche alquanto particolari.

Il primo problema riguarda la densità della CO2, che è circa 5-10 volte più bassa di quella degli altri refrigeranti. Avere una densità più bassa vuol dire che a parità di volume, la massa di refrigerante è minore.


Visto che la densità è più bassa, il fluido refrigerante CO2 deve essere compresso a pressioni maggiori:

ALTA Pressione
Circa 100 bar
BASSA Pressione
20-30 bar

Premesso ciò:
durante le attività di installazione e manutenzione valgono tutte le misure di prevenzione e protezione relative agli apparecchi/impianti in pressione
che nella normativa possono essere consultate nella direttiva PED (regolamento CE 23/1997) recepita in Italia dal DL 93/2000. In particolare vanno evidenziati i seguenti obblighi:

Installatore
installa le attrezzature conformemente alle istruzioni per l’uso o le norme di riferimento;
non ha obblighi di valutare la conformità alla direttiva delle singole attrezzature o insiemi;
Utilizzatore
può assumere il ruolo sia di fabbricante sia di installatore;
ha la responsabilità in ogni caso la responsabilità della integrazione delle varie attrezzature o sottoinsiemi

Sfortunatamente, la corretta applicazione della direttiva PED non è per niente un gioco da ragazzi, più che altro perché ha molte difficoltà ad entrare nella realtà tecnica, soprattutto a causa della crisi finanziaria che incentiva dei prezzi di mercato troppo basi per giustificare nuove competenze specifiche.

L'installazione impianti frigoriferi a CO2, a causa delle problematiche già illustrate, necessità di tecnici con patentino di saldatore, qualifica che spesso non tutti possono permettersi.

Tutto ciò non deve farci scordare che, se hanno creato un apposita normativa per le apparecchiature in pressione, evidentemente esistono dei rischi concreti a cui bisogna fare attenzione. Uno studio della ex ISPESL (ora INAIL), mostrava i seguenti dati:

Escludendo le espolosioni (fortunatamente la CO2 non è infiammabile), gli unici pericoli a cui bisogna stare attenti sono:

Fuoriuscita di GAS
Una atmosfera con una percentuale che supera il 5% di CO2 è tossica per gli esseri umani, provoca asfissia.
Inoltre il contatto con il liquido refrigerante, può provocare ustioni da freddo.
Schiacciamento
Una fuoriuscita di gas ad alta pressione, ad esempio, potrebbe far ribaltare le apparecchiature.

Altro dato interessante, e purtroppo negativo, è la condotta dei tecnici che installano e utilizzano le apparecchiature in pressione;  sappiamo che i tecnici:
  • pur conoscendo i rischi, rinunciano all'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale;
  • non consultano i manuali perché pensano che l'esperienza accumulata sia sufficiente;
  • non hanno una sufficiente formazione in materia (per non dire che è assente);
  • agiscono più di istinto e d'esperienza, ignorando regolamenti e norme;
  • eseguono solo le attività di manutenzione strettamente necessarie al funzionamento immediato della macchina.
Mi sembra scontato pensare che nessuno vorrebbe che un tecnico possa morire per questi futili motivi e, soprattutto, non è bello immaginare un datore di lavoro che, a causa della sua negligenza, mette a rischio la sua azienda, posti di lavoro e la sua libertà (può essere previsto anche il carcere).

Fortunatamente esiste una soluzione a questi problemi, quella che generalmente vale per la prevenzione di tutte le tipologie di rischio, ossia:

un efficace informazione, formazione ed addestramento, adeguata alle REALI esigenze dei tecnici

Investire nella sicurezza è sempre un risparmio, non scordarlo mai.

RIFERIMENTI



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