11/07/19

La prova di evacuazione in azienda: formalità o utile esercitazione?

Autore | Dott. Antonio Urbano

Versione 1.0 ?

Troppo spesso lavoratori e addetti alle emergenze vivono la prova di evacuazione come un momento di svago, non percependone l’importanza e ignorando i rischi per la sicurezza sul proprio luogo di lavoro. Andiamo a vedere perché non è solo una pura formalità ma può concretamente salvare delle vite.


Perché è importante e per chi è obbligatoria


Affinché ogni lavoratore possa abbandonare il posto di lavoro in completa sicurezza in caso di grave ed imminente pericolo, il datore di lavoro è tenuto ad adottare diverse misure per la gestione del rischio in emergenza: la Prova di Evacuazione rientra tra queste.

La Prova di Evacuazione è un obbligo introdotto dal DM 10 marzo 1998, il decreto vigente in materia di sicurezza antincendio e di gestione delle emergenze nei luoghi di lavoro, e ribadito dal Testo Unico sulla Sicurezza, il D. Lgs. 81/2008, ed è una parte del Piano di Emergenza aziendale. Per i luoghi di lavoro dove siano occupati più di 10 dipendenti e per altre attività soggette al controllo dei vigili del fuoco per la loro particolare suscettività al rischio incendio infatti, il datore di lavoro è tenuto alla redazione del Piano di Emergenza connesso alla Valutazione dei Rischi, del quale sono parti integranti le prove di evacuazione, ovvero le esercitazioni antincendio effettuate almeno una volta l’anno, per mettere in pratica le procedure di esodo e di primo intervento. 

Cos’è e cosa si fa durante un’evacuazione?


L’obiettivo della Prova di Evacuazione è quello di simulare una situazione d’emergenza, durante la quale verrà attuata una evacuazione dell’edificio percorrendo le vie di fuga e seguendo le procedure del Piano di Emergenza. Verificare, testandone l’efficacia, le procedure aziendali ed allenare i lavoratori a fronteggiare una situazione d’emergenza sono gli scopi principali della Prova; mentre l’obiettivo è rendere spontanee e quasi automatiche le azioni di ciascuno nel caso in cui si verifichi una reale situazione di pericolo (terremoti, incendi, atti di terrorismo).

Ma una prova di evacuazione non si riduce solo ai pochi minuti di sfollamento dell’edificio e di raggiungimento del luogo sicuro di raccolta.

Sono previste infatti tre diverse fasi:
  • la riunione iniziale, ovvero di pianificazione della prova, tra lavoratori, addetti alle emergenze e responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione. In questa fase si scorpora l’emergenza in alcuni momenti chiave e per ogni momento se ne richiamano i principali aspetti del piano di emergenza a riguardo ed i compiti relativi ad ogni figura della sicurezza;
  • la Prova di evacuazione vera e propria, successiva alla simulazione di una situazione di allarme;
  • la Riunione finale per il resoconto della simulazione.

La simulazione inizia quando scatta l’allarme ottico e acustico per l’evacuazione generale dell’intero edificio, in un momento che conoscono solo i membri del Servizio di Prevenzione e Protezione, così da verificare che la procedura venga effettivamente svolta da ognuno, come definita dal Piano di emergenza.

Durante la fase di evacuazione, gli addetti all’emergenza di ogni piano dell’edificio si attivano per coordinare correttamente l’abbandono degli uffici, verificando che ogni stanza sia vuota e prestando particolare attenzione a chi ha difficoltà motorie, a chi risulta introvabile e ai visitatori occasionali.

E’ fondamentale che in ogni momento ci sia un contatto diretto tra gli addetti al piano e il centro di coordinamento dell’emergenza, in modo che il coordinatore abbia il quadro completo della situazione (di ogni piano, delle persone presenti, evacuate, rimaste al piano o disperse): proprio a questo fine, ogni addetto, una volta accompagnati i lavoratori di cui ha la responsabilità presso il punto di raccolta all’esterno, consegna al coordinatore uno specifico modulo con le informazioni in questione.

Una volta accertatosi che l’esodo di tutti i lavoratori si sia concluso, il coordinatore dichiara conclusa la prova, chiede agli addetti lo spegnimento dell’allarme, ai lavoratori il rientro negli uffici ed agli addetti alle emergenze di riunirsi per il resoconto della simulazione.

Chi sono gli attori coinvolti? E cosa si fa una volta che la prova è finita?


Dalla procedura descritta, possiamo desumere chi sono gli attori coinvolti in una prova di evacuazione aziendale:
  • i membri del servizio di prevenzione e protezione;
  • gli addetti alle emergenze;
  • gli addetti al primo soccorso;
  • il personale presente, lavoratori e visitatori.
Come abbiamo già ricordato, la Prova di evacuazione non si limita al solo sfollamento dell’edificio; una volta che i lavoratori sono rientrati negli uffici infatti, i membri del Servizio di Prevenzione e Protezione, gli addetti al centro di coordinamento e i vari addetti alle emergenze e al primo soccorso si riuniscono in un incontro finale per discutere delle criticità emerse dall’esercitazione. Occorrerà adeguare il Piano di Emergenza ai problemi che eventualmente emergeranno dalla riunione e che potrebbero ripresentarsi in un caso di reale emergenza rappresentando un grave pericolo per le persone presenti.

Ogni luogo di lavoro ha le sue caratteristiche e problematiche, deve dunque prevedersi per esse una procedura studiata ad hoc, individuando i problemi nascosti e le procedure più adatte.

Cosa succede se non si effettuano le prove di evacuazione? Quali i vantaggi nell’effettuarla?


Per i luoghi di lavoro per i quali la prova di evacuazione è obbligatoria, in caso di inadempimento le sanzioni sono molto ingenti, il datore di lavoro è infatti punibile con l'arresto e la detenzione da 2 a 4 mesi o un ammenda da 1.200 € a 5.200 €.

Molto spesso, purtroppo, queste prove si riducono ad un obbligo da espletare o ad una banale formalità, vista come inutile o come gioco. Molti lavoratori e addetti purtroppo, la interpretano esclusivamente come un’occasione per prendere una pausa dal lavoro, partecipano distrattamente o la ignorano restando al proprio posto. I vantaggi nell’effettuare una prova di evacuazione se pure non sono immediatamente percepibili, essendo essi connessi alla corretta gestione di eventi che ci si augura non accadano e che si percepiscono come poco probabili, ma è invece fondamentale che ognuno comprenda che nel caso di un evento di pericolo, essere preparati e coordinati al meglio rappresenta l’unico modo per fronteggiarlo.
E’ importante dunque, affrontare le prove di evacuazione con serietà e responsabilità da parte di tutti, datori di lavoro, figure della sicurezza e lavoratori, se le prove sono effettuate efficacemente ed accuratamente l’ambiente di lavoro ne risulterà più sicuro in ogni momento.



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