TOSCANA: a che serve il nuovo libretto se ancora non c'è il catasto?

di Ing. Andrea Rattacaso - Versione 1.0 ?

Il 5 Gennaio 2015 Il Fatto Quotidiano ha denunciato una situazione incresciosa riguardante le gestioni regionali dei nuovi libretti di impianto. Attualmente solo Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna sono in regola con il DPR 74/2013.

Oggi mi piacerebbe commentare un articolo del Fatto Quotidiano, sempre pronto a segnalare le stranezze del nostro paese, riguardo al nuovo libretto di impianto.

Riassumo cronologicamente quello che è accaduto fino ad ora:

1. dal 1 Luglio 2014 tutti gli occupanti di abitazioni con impianti di climatizzazione dovevano munirsi di un nuovo libretto di manutenzione a sensi del DPR 74/2013;
2. dopo pochi mesi i termini della legge sono stati mutati in "entro il 15 Ottobre 2014", dando così una scadenza ufficiale per mettersi in regola;
3. nelle manutenzioni successive all'uscita della legge, i manutentori hanno provveduto ad informare ed a fornire il nuovo libretto di climatizzazione.

Ci sono però delle cose che non tutti i cittadini sanno.

Per ogni libretto di impianto deve corrispondere un codice di riferimento nel catasto regionale degli impianti, che attualmente è assente nella Regione Toscana:

Allora a che serve pagare 20-30 € in più per il nuovo libretto di impianto?

Ho inviato una mail allo sportello energia della Regione Toscana è ho ricevuto una risposta molto generale. Di seguito un estratto:

Le confermiamo che ad oggi non è stato ancora istituito alcun catasto impianti regionale e che l'attività relativa agli impianti termici, non essendo intervenuta alcuna modifica normativa in merito alle competenze, è rimasta inalterata in capo ai comuni con popolazione > di 40.000 abitanti e alla province per la restante parte di territorio. 

Peraltro colgo l'occasione per segnalarLe che questa settimana (19-24 Gennaio) vi saranno le commissioni congiunte in Consiglio per l'approvazione del regolamento regionale sugli impianti di climatizzazione, predisposto dai competenti uffici regionali. 

Gli stessi uffici continuano a lavorare sulla messa a punto dei decreti sulla modulistica a corredo, inerenti i libretti d'impianto e una prima bozza di "linee guida" (su cui confrontarsi in un prossimo istituendo tavolo tecnico).

Indipendentemente da questa risposta è evidente che la tipologia di impianti in Italia sta cambiando: entro 5-10 anni le pompe di calore diventeranno la regola.

Considerando che i vecchi libretti di manutenzione erano fatti per le classiche caldaie "a fiamma", visti gli obiettivi di efficienza energetica che si è posta l'Europa, era necessario un aggiornamento normativo.

Il nuovo libretto di impianto, anche in assenza del catasto, porta comunque dei vantaggi:

1	Il tecnico può ricostruire la storia di ogni tipologie di impianto, migliorando il rendimento nel suo lavoro
2	L'Attestato di Prestazione Energetica, necessario per vendere o affittare casa, ha una validità limitata (fino al 31 Dicembre dell'anno successivo alla redazione dell'APE) se non si allega il nuovo libretto di impianto.
3	Il cittadino ha gli strumenti per far monitorare l'efficienza di ogni tipo di impianto di climatizzazione (mentre prima poteva solo per gli impianti di riscaldamento con la caldaia).

Nonostante l'Italia e l'Europa non si stiano impegnando molto per le nostre condizioni sociali, bisogna ammettere che sull'efficienza energetica si stanno facendo molti passi avanti.

In attesa che le altre Regioni si mettano in regola, non resta che a noi cittadini dare il buon esempio alle istituzioni, auspicando che in futuro avvenga il contrario.

Ti assisterò nella prima compilazione dei libretti fino a quando non sarai autosufficiente e, eventualmente, ti aiuterò a formare tutto il personale che si occupa di tali pratiche.

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