03/01/17

Stima rapida carichi termici negli uffici (Toscana, zona D)

di Ing. Andrea Rattacaso - Versione 1.0 ?

Spesso, quando il cliente insiste, l'installatore inizia la messa in opera delle macchine ancora prima di avere i carichi termici dal progettista, rischiando così di sbagliare la stima. Proprio per limitare tali danni, ecco un linea guida "minima" che può far risparmiare centinaia di euro agli artigiani tecnici, con grande soddisfazione del cliente.


Premesso che, prima di eseguire qualunque installazione di impianto di climatizzazione e, anzi, ancora prima di ordinare le macchine, l'installatore dovrebbe prima confrontarsi con il progettista termotecnico.

A volte, purtroppo, l'eccessiva rapidità richiesta dai clienti va a danneggiare il corretto iter di messa in opera degli impianti.

Qualche anno fa è successo che un installatore, per anticiparsi sul lavoro, iniziò ad ordinare le macchine e ad installarle sulla base di una stima grossolana dei carichi termici dei locali (35 W/mc), prima che il progettista potesse fare i calcoli necessari.

Sfortunatamente, una volta ottenuti dal termotecnico i carichi termici corretti, si accorse di aver sottodimensionato le unità interne di alcuni locali e fu costretto ad ordinarne di taglia superiore, perdendo qualche quasi un migliaio di euro.

In particolari casi, quando si tratta di cifre piccole, capisco che come installatore tu possa anche prenderti qualche rischio in più, e proprio su questo proposito eccoti oggi un articolo che potrà esserti utile.

In Italia, secondo il DPR 412 del 1993, esiste una suddivisione invisibile in zone climatiche, che mi dice per quanto tempo posso tenere accesi gli impianti di riscaldamento:


Inoltre, è possibile stimare altri dati climatici (come ad esempio i gradi giorno) utili ai progettisti per calcolare quanto calore fornire o asportare dai locali da climatizzare.

In generale, in ogni locale da climatizzare non basta guardare solo la zona climatica: esiste l'orientamento dell'edificio rispetto al nord, il tipo di pareti, il tipo di affollamento e la tipologia di impianto che si utilizza.

Ci sono un'infinità di variabili che l'installatore, anche se fosse capace, non può permettersi di calcolare a causa dei tempi stretti che il mercato detta.

Nella mia esperienza, nei casi che mi sono capitati fino ad ora, per edifici costruiti negli anni '80 (la maggioranza), ho potuto stimare questi dati:


Dati che ovviamente hanno un grosso margine di errore, ma che sicuramente limitano i danni causati da una stima fatta ad occhio (ad esempio 40 W/mc per tutti i tipi di locali).

Soprattutto, mi preme di segnalarti di prestare particolare attenzione per questo tipo di locali:

LOCALI CRITICI A CUI PRESTARE MAGGIORE ATTENZIONE
UFFICI CON VETRATA A FACCIATA CONTINUA In estate, la vetrata genera un effetto serra che aumenta di molto i carichi frigoriferi (130 W/mc).
SALE RIUNIONI
(locali con alto affollamento)
Nelle sale riunioni, vuote per la maggior parte del tempo, durante la loro funzione si genera dai partecipanti molto calore latente, che fa salire i carichi frigoriferi (100 W/mc)
UFFICI SENZA PARETI CONFINANTI CON L’ESTERNO Un ufficio senza pareti confinanti con l’esterno è dotato di un ottimo isolamento. Per questioni di sicurezza raccomanderei di non scendere mai sotto i 30 W/mc

Concludo ribadendo, e scusami se insisto, DI ASPETTARE SEMPRE CHE SIA IL PROGETTISTA A FORNIRTI I CARICHI TERMICI/FRIGORIFERI, in questo modo:
  1. ordinerai le macchine corrette;
  2. non sprecherai ore di lavoro per correggere gli errori;
  3. migliorerai l'affiatamento con i progettisti, aumentando la tua reputazione come installatore.

Alla prossima.


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