28/01/17

Prevenzione negli uffici: qualche accorgimento per aumentare la produttività

di Geom. Marco Coletta - Versione 1.0 ?
Cura editoriale di Ing. Andrea Rattacaso

Per quanto riguarda i lavori di ufficio, spesso la prevenzione viene trascurata: un semplice mal di schiena per una sedia scomoda è molto meno evidente di un infortunio in un cantiere edile. Questo è oggettivamente vero, ma i fatti dimostrano che investire nella sicurezza non è mai un male.



Ormai lo sappiamo! Il lavoro si è spostato e viene sviluppato in gran parte sulla rete. Ciò ci forza a passare molte ore della giornata davanti ad uno schermo, seduti, con le dita delle mani che si muovono rapidamente per cliccare tutti i tasti necessari sulla tastiera, o sul mouse, per compiere il lavoro assegnatoci.

Cosa comporta questo?

A fine giornata gli occhi bruciano, la schiena ed i muscoli del corpo sono doloranti e magari, un cerchio alla testa impedisce di concentrarsi sul lavoro da fare.

Per fortuna il D.Lgs. 81/2008 e s.m.i ci viene in aiuto, stabilendo delle regole che riguardano l’uso dei videoterminali e la posizione da tenere davanti a questi.

Il datore di lavoro, essendo responsabile degli ambienti, deve tener conto del comfort dei dipendenti e la salubrità degli ambienti.

Chiariamo subito una cosa: oltre che ad un dovere morale, il datore di lavoro ha l’obbligo di valutare ogni rischio possibile nell’ambiente di lavoro, compresi quelli relativi alle postazioni utilizzate, ed in particolare:
  • I rischi causati dai videoterminali alla vista ed a gli occhi;
  • Problemi legati alla postura ed all'affaticamento mentale;
Spesso le leggi hanno bisogno di una corretta analisi ed interpretazione per essere comprese ed assimilate al meglio. Se ad esempio analizziamo il termine:

Videoterminalista: il lavoratore che utilizza un’attrezzatura munita di videoterminale in modo sistematico ed abituale, per 20 ore settimanali dedotte le pause di cui all’art. 173 del D.Lgs. 81/08.

Notiamo che la conoscenza di questa definizione è molto importante, soprattutto per la parte che parla della pausa che, oltre ad essere un dovere morale, è anche un diritto.

Non ci vogliono grossi studi scientifici per dimostrare che se una persona interrompe il lavoro con delle piccole pause, oltre che a diminuire le probabilità di comparsa delle patologie specifiche, recupererà anche energia e concentrazione.
“Si, ok...ma perché dovrei far perdere del tempo prezioso ai miei dipendenti? E poi, quanto durerebbe questa pausa?”.
In Italia la pausa per i video terminalisti è quantificata in 15 minuti ogni 2 ore. Ma non è una pausa necessariamente ricreativa, ma deve essere orientata al benessere psicofisico, magari dedicandosi ad un'attività di lavoro che implichi maggior movimento.

A questo punto, è presto fatta la comparazione: 
Meglio lavorare senza sosta, con la possibilità di commettere errori e generare malattie professionali, oppure è meglio fare una piccola pausa e migliorare il proprio lavoro?
Oltre alla pausa, esistono altre misure che migliorano la vita di lavoro in ufficio:

CONSIGLI PER MIGLIORARE LE CONDIZIONI DEGLI UFFICI
IN GENERALE
Organizzare, ogni volta che si può, la postazione di lavoro in base all'attività da svolgere, adeguando tutti i supporti a disposizione in base all'attività.
USO DEGLI SCAFFALI
Per salire sugli scaffali esistono dei supporti adeguati come sgabelli, scalei, scale a libro o anche semplici scalini.
ILLUMINAZIONE
L’illuminazione naturale (solare) è sempre da preferire.
Quando non è possibile:
  • prevedere un’illuminazione che rispetti i requisiti tecnici (progettata da un tecnico);
  • usare la stessa temperatura di luce (sarebbe il colore “caldo” o “freddo”) per tutte le lampade dei locali;
  • predisporre ulteriori supporti di illuminazione per chi ha problemi di vista, è anziano o ha esigenze particolari;
  • fornire ai lavoratori la possibilità di variare la luminosità, con una regolazione a dimmer e/o con più interruttori per zone illuminate;
  • chi non ha la luce naturale, deve fare delle pause in locali dove ce l’hanno;

TEMPERATURA
È importante minimizzare la differenza di temperatura tra dentro e fuori.
Considerando anche la normativa sul risparmio energetico, i valori di temperatura sono:
  • INVERNO 20°C massimi
  • ESTATE 26°C minimi
Inoltre:
  • prevedere la regolazione della temperatura;
  • far indossare ai dipendenti gli indumenti più adeguati alle temperature dell’ufficio (esempio: non usare vestiti leggeri in inverno o obbligare a divise troppo pesanti in estate).
UMIDITÀ
Rispettare il piano di manutenzione dell’impianto di condizionamento (ancora di più se deve variare l’umidità dell’ambiente di lavoro).
Inoltre:
  • aggiungere delle piante per aumentare l’umidità;
  • idratarsi con regolarità (almeno 0,5 litri ogni 3 ore)
  • In base alla letteratura tecnica, i valori ottimali di umidità oscillano tra il 40% e il 60%.
  • In estate è meglio un ambiente tendente al secco (40-50%) in modo che il sudore riesca ad evaporare con maggiore facilità, aumentando il comfort.
  • In inverno è invece consigliabile un ambiente tendente dall’umido (50-60%), in modo che le mucose che difendono il nostro organismo dai malanni non diventino secche e perdano di efficacia.
VENTILAZIONE
  • Prevedere un impianto di ventilazione che rispetti i requisiti della UNI 10339.
  • Qualora non fosse presente, areare il locale appena le condizioni meteo lo permettono per 4-5 volte al giorno, per un tempo di 3-5 minuti.
RUMORE
Rispettare i requisiti acustici passivi del DPCM 5-12-1997.
Qualora non fosse possibile:
  • Prevedere appositi locali per gli apparecchi rumorosi, isolando acusticamente le pareti;
  • mettere a disposizione locali separati per i lavori che richiedono un’elevata concentrazione.
Per quanto riguarda il rumore dell’utilizzo dei telefoni;
  • installare degli elementi separatore fonoassorbenti tra le postazioni di lavoro;
Addirittura, in ambienti tipo Call center:
  • utilizzare cuffie e microfono;

“Va bene! Mi hai convinto...Ma, di preciso, cosa posso fare per migliorare la produttività dei lavoratori”
Purtroppo sono troppi i fattori da trattare, si può fare almeno un discorso standard per quanto riguarda la postazione di lavoro:

Ergonomia


Per ergonomia si intende quella scienza che si occupa dello studio dell'interazione tra le persone e le tecnologie che usano.

Quando si parla di qualcosa di "ergonomico" non vuol dire soltanto comodo, ma si aggiungono anche criteri che aumentano efficienza dell'uso, intuitività, e tutto ciò che porta vantaggio a chi ne fa uso con un obbiettivo variabile a seconda dell'utilità.




Scrivania

  • il suo colore deve avere un basso indice di riflessione della luce;
  • il piano di lavoro deve avere un area sufficiente a contenere tutti i supporti di lavoro;
  • l'altezza deve essere compresa tra i 70 e gli 80 cm, per permettere al lavoratore di raggiungere i requisiti minimi di ergonomia;
  • deve essere adeguatamente profonda, così da assicurare una adeguata distanza tra occhi e schermo;
  • avere requisiti di stabilità.

Sedia




  • Avere requisiti di stabilità;
  • Avere un’altezza regolabile;
  • Permettere la rotazione;
  • Permettere libertà di movimento;
  • Assicurare un appoggio ergonomico su schienale e sedile;
  • I materiali di sedile e schienale devono essere traspiranti e permettere una facile pulizia;
  • Prevedere sedie con dimensioni adeguati alle caratteristiche del personale;

Poggiapiedi



  • Il poggiapiedi, troppo poco usato, è molto utile per la circolazione delle gambe, deve essere messo a disposizione dei lavoratori che ne fanno richiesta.


Schermo

  • Per una buona definizione e stabilità delle immagini, consiglio almeno un schermo full HD con risoluzione 1920x1080 pixel.
  • Deve essere orientabile e inclinabile;
  • Permettere la regolazione delle impostazioni di contrasto, luminosità e temperatura del colore;
  • Moltissimi dei nuovi schermi permettono una modalità automatica che protegge la vista;


Mouse

  • L'ergonomicità del mouse può variare molto in base al tipo di lavoro: chi si occupa di grafica ha necessità diverse da chi opera su file di testo e fogli elettronici. In generale il mouse deve essere posto sullo stesso piano della tastiera, alla distanza dell'estensione naturale del braccio, con un spazio adeguato per il movimento.

Tastiera



  • Deve essere separata dallo schermo (anche per i portatili) per permettere un facile posizionamento;
  • Come per la scrivania, deve avere un colore e una superficie che non faccia riflesso;
  • I caratteri alfanumerici sui tasti devono essere leggibili;


Leggio


  • quando bisogna consultare un documento cartaceo importante, il leggio e fondamentale per poter simulare la comodità di un file visualizzabile su uno schermo.
  • è utile anche per posizionare un tablet, per avere uno schermo interattivo aggiuntivo;

Supporto monitor con porte usb
  • con l'aumento delle tecnologie connesse alla rete, è importante avere a disposizione delle porte usb aggiuntive.
  • un supporto monitor permette anche la regolazione in altezza dello schermo.
Ci sarebbe molto altro da dire riguardo a questo argomento ma, per ovvi motivi, dobbiamo fermarci qui.

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RIFERIMENTI:



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